La didattica digitale integrata fa riferimento ad un approccio innovativo che sfrutta la declinazione di un mix di modalità di apprendimento differenti come quella in presenza, le attività a distanza sincrone e quelle asincrone.
Recentemente, a fronte dell’elevato utilizzo di termini come DAD e DDI, si tende a confonderli. Ciò che tuttavia differenzia la didattica digitale integrata (DID) dalla didattica a distanza classica è proprio l’integrazione tra digitale e presenza, mentre l’altra è svolta interamente sulle piattaforme digitali. Elementi che ci portano a dire che la DAD non sia altro che una componente della DDI, senza cioè sovrapporsi ad essa come spesso si crede.
Facciamo però un passo indietro e partiamo dal contesto di sviluppo. L’emergenza sanitaria ha infatti comportato l’adozione di modalità di apprendimento ed attività didattiche “a distanza”. Una necessità per sopperire numerose difficoltà e per dotare studenti e lavoratori degli strumenti necessari per la fruizione di modalità didattiche compatibili con la situazione emergenziale. Senza dimenticare aspetti imprescindibili come l’inclusione ed una proposta coerente e stimolante.
Ed è proprio in questo percorso che si è affermata la didattica digitale integrata, come un equilibrato bilanciamento tra attività sincrone e asincrone. Una metodologia innovativa di insegnamento-apprendimento. O meglio una modalità didattica “complementare” che integra la tradizionale esperienza di partecipazione in presenza con gli strumenti del web.
Molto vicina al concetto di Blended Learning, infatti, la progettazione della didattica in modalità digitale deve tenere conto del contesto, assicurando attività mirate basate sul concetto di inclusività, che non siano la semplice trasposizione di quanto solitamente viene svolto in presenza. Per farlo è necessario partire dalla definizione di strategie ed obiettivi coerenti. Scopriamo allora insieme a DBGA Online Blended quali siano le caratteristiche, i fondamenti e i vantaggi dell’adozione della Didattica Digitale Integrata.
DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA COS’È?
La didattica digitale integrata è in poche parole una metodologia innovativa di insegnamento complementare a quella tradizionale in presenza. Di fatto una concreta occasione per vivere la formazione e la trasmissione dei flussi di conoscenza in una realtà differente. Non più quella della “comunicazione e dell’informazione” tradizionale, quanto piuttosto quella della multidimensionalità. I partecipanti a corsi, webinar e piattaforme digitali si trovano infatti ad apprendere in uno spazio “nuovo”, al centro del quale non ci sono più esclusivamente i contenuti, ma i partecipanti, con i loro obiettivi, le loro conoscenze ed aspirazioni.

GLI OBIETTIVI DELLA DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA: METTERE AL CENTRO LA PERSONA
Quella della didattica digitale integrata rappresenta allora una sfida che mira a fornire stimoli di natura differente, che consentano di mettersi in gioco coinvolgendo in primo luogo la Persona. Per questo motivo è opportuno conoscere obiettivi, criteri e modalità, affinché la proposta didattica si inserisca in un contesto esperienziale e metodologico condiviso di facile intuizione. Chi si occupa di organizzare e dirigere i corsi in modalità digitale integrata ha il compito di declinare i contenuti al fine di porre gli studenti o i lavoratori al centro del processo di insegnamento-apprendimento per sviluppare il più possibile autonomia e operatività. Di fatto avviene un capovolgimento della struttura della lezione frontale, che non è più una semplice trasmissione dei contenuti o una rielaborazione condivisa, quanto piuttosto una costruzione attiva e partecipata del sapere finalizzata ad apprendere competenze trasversali ma soprattutto pratiche.
STRATEGIE PER LA DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA
Per questo motivo la DDI deve essere strutturata assicurando l’inclusività ed un’offerta varia ma coerente. La piattaforma deve garantire attività sincrone come laboratori digitali, approfondimenti frontali, presentazioni, discussioni e percorsi di verifica. A queste si affiancano inevitabilmente anche le attività asincrone che gli studenti possono svolgere autonomamente, sia individualmente che in gruppo, su assegnazione dei mentor. In questo modo assumeranno autonomia e lavoreranno sull’importanza dei concetti di “consegna” e “scadenza”. Infine non bisogna dimenticare una serie di momenti formativi fondamentali per l’acquisizione di soft skills e competenze trasversali. Facciamo riferimento a tutte quelle attività interdisciplinari, i progetti di approfondimento ma anche attività extracurricolari di arricchimento didattico e formativo.

ALCUNI ESEMPI DI DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA
Esistono differenti esempi efficaci di didattica digitale integrata. Il primo è quello della “Flipped Classroom”, una metodologia che consiste nel fornire materiali e tutorial che favoriscano l’avvicinamento dello studente ad un nuovo argomento. Fonti come link a video o risorse digitali, presentazioni o tutorial, che i partecipanti possono fruire in autonomia. Molto spesso è prevista la consegna di report, compiti ed esercizi da inviare e condividere con la propria “Classe” a cui corrisponde ovviamente una valutazione. Esistono poi attività di Digital Storytelling, finalizzate all’organizzazione di contenuti di apprendimento, inseriti in un sistema coerente, con una struttura narrativa lineare. Vi sono aspetti come la Gamification e il Game-based learning, cioè l’utilizzo di meccanismi tipici dei giochi a situazioni, con l’obiettivo di incoraggiare lo svolgimento di un’attività o l’acquisizione di un comportamento. Il principio alla base della gamification è quello di porre il divertimento alla base dell’ottenimento di risultati. Una determinata materia viene resa più divertente grazie all’inserimento di elementi competitivi come punti e sfide, così da aumentarne il grado di coinvolgimento. Esempi diversificati per obiettivi e complessità, che testimoniano come i vantaggi ed i benefici della didattica digitale integrale siano auspicabili in differenti contesti di apprendimento.