Game programmer, come trasformare una visione videoludica in realtà

Lug 03

Quella del game programmer è una delle figure chiave nello sviluppo dei videogame

Il game programmer è una delle figure chiave nello sviluppo dei videogame. Il suo coinvolgimento infatti avviene in ogni aspetto del gioco, dal gameplay alla grafica, dalla fisica all’animazione, agli effetti sonori, al fine di creare il codice che farà da collante a tutti questi elementi.

Il suo lavoro permette di trasformare in realtà il concetto di un videogioco, per questo si tratta di un ruolo critico e indispensabile.

Il game programmer riceve le specifiche del gioco dai game designer, le integra con la visione del game artist e con i suoni e rende il tutto un prodotto giocabile.

Per fare questo sono necessarie alcune skill matematiche, logiche e di conoscenza informatica, in particolare nel campo dei linguaggi di programmazione (come C# o C++), dei linguaggi di scripting, delle interfacce di programmazione delle applicazioni (API).

In più è necessario conoscere in maniera approfondita motori grafici come Unity o Unreal, i diversi sistemi operativi e i software di sviluppo, i compilatori e i debugger.

Oltre alle conoscenze tecniche, al game programmer servono competenze trasversali di comunicazione che durante il workflow permettano di collaborare con le altre figure impegnate nello sviluppo. La scrittura del codice deve infatti essere il più possibile funzionale alla visione che sta alla base del progetto. Anche la pazienza è una dote fondamentale, visto che programmare è un sottile esercizio nel risolvere problemi di varia natura e correggere errori non sempre facili da individuare.

La programmazione di un gioco è un lavoro complesso che include molti aspetti, per questo – a seconda delle dimensioni del progetto, delle attitudini personali e delle competenze acquisite – il game programmer può ricoprire ruoli diversi. Alcune delle principali specializzazioni includono:

AI programmer – Sviluppa e gestisce l’intelligenza artificiale dei personaggi e degli elementi di gioco. Lavora in collaborazione con i game designer per riprodurre i comportamenti desiderati.

Back-end programmer – Progetta i database centrali e le modalità di comunicazione tra gioco e database.

Gameplay programmer – Implementa le regole del gioco secondo le direttive dei game designer e si assicura che tutti gli asset funzionino in modo corretto in maniera tale da creare un’esperienza coinvolgente.

Graphic programmer – Crea il codice che gestisce la grafica. Lavora in collaborazione con il technical artist sulla pipeline di produzione artistica

Network programmer – Implementa gli aspetti relativi al multiplayer. Si occupa dello sviluppo delle funzionalità di rete del gioco, del motore multiplayer e dell’ottimizzazione delle prestazioni online.

Physics programmer – Crea e ottimizza le simulazioni fisiche del gioco (gravità, collisioni tra oggetti di gioco, traiettorie, controllo dei veicoli).

Audio programmer – Scrive il codice che gestisce il suono all’interno del gioco. Lavora in collaborazione con l’audio designer.

Se è vero che il miglior consiglio per diventare programmatore è iniziare a programmare – non importa se si tratta di piccolo progetto personale che magari non arriva al termine – è anche vero che in un settore così competitivo e in continuo mutamento è necessario alzare il livello delle proprie competenze.

Il percorso di formazione per diventare un game programmer può essere differente. Nonostante sia anche possibile seguire la strada dell’autodidatta, mettendo insieme un portfolio personale da presentare, per acquisire l’esperienza e le skill necessarie è consigliabile un percorso formativo che possa dare un indirizzo più preciso.

Come in molte altre professioni, il salario è commisurato all’esperienza e alle capacità maturate e può anche variare a seconda delle richieste basate sui trend del settore. Così come dieci anni fa c’era una grande richiesta di graphic programmer, oggi a essere particolarmente richiesti sono i server programmer. Quindi possedere skill di questo tipo costituisce un punto di forza e distinzione.

Lo stipendio di un game programmer dipende ovviamente da molti fattori. Negli Stati Uniti il guadagno medio è intorno ai 64mila dollari. Si va dai 45mila dollari di un programmatore entry level ai 120mila di un senior o lead programmer. In Europa la situazione è leggermente diversa e il gap, anche nei salari, risulta sensibile.

L’industria dei videogiochi gode comunque di ottima salute e nel 2023, secondo la società di ricerche di mercato Newzoo, potrebbe superare i 200 miliardi di dollari di fatturato.

Anche la ricerca di figure legate allo sviluppo dei videogame risulta in costante crescita.

All’interno di questo scenario, quindi, la figura del game programmer rimane indispensabile. Inoltre, considerando che un programmatore lavora a stretto contatto con i game designer e le altre figure del team, si tratta di una professionalità difficile da esternalizzare.

Come dice Dan Posluns, che ha lavorato a titoli come The Sims e LEGO Star Wars: “L’aspetto che apprezzo di più del mio lavoro è la possibilità di sviluppare sistemi che risolvano problemi in maniera elegante ottimizzando la pipeline produttiva”.