Peer-To-Peer Learning: un metodo didattico innovativo in Italia

Apr 07

Sempre più radicata e valorizzata anche in Italia, quella del Peer-to-Peer Learning rappresenta una filosofia di trasmissione delle conoscenze pratica ed innovativa. Come suggerito dal nome, infatti, si basa sul concetto dello “scambio tra pari”. Un cambio di prospettiva che vede gli studenti o i partecipanti a piattaforme online sempre più al centro del processo di apprendimento.

Il Peer-to-Peer Learning o Peer education è in questo senso una realtà che offre numerose opportunità e benefici. Come avremo modo di spiegare nel corso dell’articolo, non solo favorisce un insegnamento basato sullo scambio di conoscenze ed il confronto, ma consente allo stesso tempo la relazione tra gli studenti.  

Le metodologie sono particolarmente pratiche, vengono meglio applicate e sono più efficaci se nell’ambiente di lavoro è presente una mentalità flessibile, basata sul confronto e lo scambio di idee ed esperienze. Una visione che si sposa perfettamente con le peculiarità della Generazione Z e con le community di persone che cercano dialogo, scambio e review. Valorizzando in questo modo i flussi di conoscenza e le competenze pregresse dei membri.

Quella del Peer Learning risulta essere attualmente una delle pratiche più efficaci ai fini dell’apprendimento, pur essendo ancora ad oggi troppo poco valorizzata. In DBGA reputiamo che questa filosofia abbia numerosi punti in comune con modalità da noi già praticate come l’Apprendimento misto e la formazione e-Learning,  basate su attività fortemente operative svolte in gruppo. Per questa ragione oggi vogliamo parlare del Peer Learning e dei suoi significativi vantaggi.

Peer learning

PEER LEARNING O PEER EDUCATION 2.0: COS’E’?

Ultimamente capita spesso di sentir parlare o di leggere tra i trend di ricerca la connotazione “educazione tra pari”. Una terminologia che delinea l’attività di crescita personale fatta in gruppo, sfruttando per l’appunto il concetto di Community per migliorarsi. Il significato di “Peer Learning” non si sposta molto da questa connotazione, riuscendo a rispondere abilmente alle esigenze della Gen Z, ed inserendosi nella realtà moderna contraddistinta sempre di più da tecnologia e velocità. Di fatto si tratta di un metodo di insegnamento nato negli anni ‘70 negli Usa e che gradualmente ha iniziato recentemente a prendere piede, soprattutto in ambito aziendale, anche in Italia. Una modalità di apprendimento che favorisce numerosi aspetti. Il primo è senza dubbio il potenziamento delle abilità individuali degli studenti, il secondo è quello di toccare tematiche socialmente impattanti, facendo perno su meccanismi di influenza sociale ed emozionale. Il tutto in un contesto basato sull’accrescimento della visione dei singoli mediante le potenzialità della Community partecipante.

INSEGNAMENTO PEER-TO-PEER LEARNING: COME FUNZIONA?

L’insegnamento del Peer-to-Peer Learning si basa sul cosiddetto principio di “similarità”. Questo aspetto cardine della Peer Education si traduce nell’esigenza che la conoscenza condivisa si trasmetta tra “pari grado”, cioè tra persone simili, per età, status o interessi. Il fatto di perseguire tutti il medesimo obiettivo, permette di creare solide basi nell’ambiente di apprendimento. Il primo passo in un progetto di Peer Learning è quindi quello di individuare i cosiddetti Peer, vale a dire i “pari grado”: partecipanti che non hanno il ruolo di insegnanti nei confronti dei loro coetanei, bensì di tutor. Persone con le quali intraprendere un percorso basato sullo scambio attivo di idee ed esperienze. Ovviamente questo non significa non siano presenti docenti. Anzi nei meccanismi dell’insegnamento Peer to Peer mantengono comunque un ruolo di supervisori ma soprattutto di facilitatori dell’interazione tra i partecipanti alla piattaforma online.

PEER-TO-PEER E LA DIDATTICA SUL CAMPO

Un’altra peculiarità importante del Peer Learning è senza dubbio quella di prevedere numerose attività di carattere fortemente pratico. Questo perché questa realtà si fonda sulla convinzione che la miglior tecnica per comprendere e muoversi all’interno di determinate tematiche sia quella “operativa”. Ecco che studenti e lavoratori si mettono in gioco tra confronti costruttivi, approfondimenti, laboratori didattici ed attività di gruppo organizzate dai Peer in qualità di mediatori del discorso. Questi ultimi, all’interno di quella che è una vera e propria didattica sul campo, hanno anche il compito di facilitare il confronto e gli spunti di riflessioni che seguono alle attività pratiche. Un modo per sviluppare consapevolezza di ciò che si è appreso, unendo alla filosofia del “learning by doing” quella del “learning by thinking.

Peer education

I VANTAGGI DEL PEER LEARNING

Come abbiamo avuto modo di vedere, uno dei punti di forza della Peer Learning è senza dubbio quello di fare affidamento sulla comunicazione paritaria di un gruppo che condivide gli stessi interessi. Questo permette di utilizzare un linguaggio comprensibile a tutti i destinatari. All’interno del gruppo, i Peer non instaurano un rapporto gerarchico con gli altri partecipanti: il loro non è un approccio finalizzato a porsi su due livelli differenti, quanto piuttosto sullo stesso piano. Questo sistema di trasmissione delle conoscenze ha diversi vantaggi per tutti. Da un lato migliora l’autostima dei Peer, mettendoli costantemente alla prova, migliorando le loro abilità relazionali e di comunicazione. Dall’altro lato questa modalità permette di apprendere i concetti in maniera più pratica, in un ambiente di lavoro in cui si sentono a proprio agio, senza voti o giudizi, sviluppando anch’essi competenze e risorse. Avendo alla base un contesto di cooperazione, la Peer Education permette a tutti di esprimersi, mettendo a disposizione degli altri le proprie conoscenze. In questo modo il principio di similarità permette di consolidare certezze ed esperienze poi indispensabili nel mondo del lavoro.